Progetto Educativo

Il Progetto Educativo del CNOS-FAP CFP Don Bosco si propone come risposta alle richieste dei genitori e alle esigenze di formazione dei giovani di un ampio contesto territoriale. È uno strumento che mette in luce l’identità del Centro, una guida che delinea le strategie e gli strumenti finalizzati al raggiungimento del successo scolastico, un testo che presenta quei valori umani e cristiani nei quali la Comunità Educativa si riconosce. Conformemente all’insegnamento di don Bosco, offre un disegno di educazione al futuro che investe sull’intelligenza (anche quella delle mani) e sulle potenzialità di ciascuno.

1 Identità del Centro Salesiano

1.1. Don Bosco e il Sistema Preventivo

San Giovanni Bosco (1815-1888) fu un sacerdote che dedicò la sua vita ai ragazzi senza famiglia e senza mezzi per offrir loro un posto dignitoso nella società. Cominciando dal niente e confidando nella Provvidenza, aprì oratori, costruì case, fondò laboratori e scuole. Le “Scuole di Arti e Mestieri” nel tempo divennero delle vere “Scuole Professionali”, ora “Centri di Formazione Professionale”. Don Bosco fu uno tra i primi, nella storia italiana, a stipulare un contratto di apprendistato. Fu aiutato nella sua impresa da molti benefattori, ma specialmente dai suoi stessi ragazzi, alcuni dei quali, crescendo, gli chiesero di seguire le sue orme. Fondò così la “Famiglia salesiana”, un gruppo di consacrati determinati ad “aiutare ogni giovane a diventare un onesto cittadino e un bravo cristiano” e a tirar su i giovani come don Bosco era stato cresciuto dalla madre: in una grande famiglia. Questo metodo di educazione venne detto “Sistema Preventivo” perché la presenza amica dell’educatore “previene le difficoltà che il giovane incontra” rendendolo capace di comportarsi bene senza bisogno di punizioni. Tale sistema poggia su tre cardini fondamentali: ragione, religione e amorevolezza. Con la ragione si promuove il dialogo, la responsabilità e il formarsi di convinzioni personali che danno un senso alla vita e alle proprie scelte. La religione sviluppa un atteggiamento filiale verso Dio e solidale verso le necessità dei fratelli. L'amorevolezza favorisce un ambiente familiare ricco di rispetto e di fiducia, adatto alla maturazione integrale della persona. Don Bosco voleva che ciascun ragazzo si sentisse “a casa propria” perché amato, accolto e responsabile del bene comune. Oggi i Salesiani sono presenti con le loro opere in quasi tutti i Paesi del mondo e continuano con entusiasmo la loro azione educativa per il bene e la formazione delle giovani generazioni.

2 I soggetti

2. I SOGGETTI: LA COMUNITÀ EDUCATIVA PASTORALE

Una comunità che educa

La Comunità Educativa Pastorale (CEP) è la modalità tipicamente salesiana di animare una qualunque realtà educativa. È composta da:

  • i giovani, punto di riferimento fondamentale dell’azione educativa;
  • la comunità salesiana, garante dell'identità salesiana e centro di comunione e partecipazione;
  • i formatori, religiosi e laici;
  • i genitori, primi e principali responsabili dell’educazione dei figli;
  • i laici, a vario titolo responsabili e collaboratori.

Gli allievi

Gli allievi sono i protagonisti primari del cammino formativo che prevede percorsi, attività ed iniziative atte a farli crescere nella capacità relazionale; trovano risposta all’esplicita domanda di una seria preparazione culturale e professionale e a quella più implicita sul senso della vita.

La comunità religiosa

La comunità religiosa è parte essenziale del nucleo animatore e di governo della CEP; offre la testimonianza di chi fa la scelta evangelica in forma radicale attraverso la professione religiosa, dedicando intelligenza, energie, creatività e vita al servizio dei giovani nello stile del Sistema Preventivo di don Bosco.

Gli educatori

Gli educatori insegnano, “assistono”, lavorano, studiano e pregano insieme con gli alunni testimoniando una professionalità educativa che favorisce l’interiorizzazione dei valori.

I genitori

I genitori sono i diretti responsabili della crescita dei figli. A loro compete dialogare con gli educatori/formatori e partecipare, tramite gli organi collegiali, alla vita della scuola/CFP nei momenti di programmazione, di revisione educativa e di impegno nelle attività di tempo libero.

Il personale ausiliario/amministrativo

Il personale ausiliario/amministrativo contribuisce all’azione educativa in particolare attraverso la cura dell’ambiente, lo stile relazionale e il buon funzionamento logistico e organizzativo.

3 Il coordinamento

3. IL COORDINAMENTO E L’ANIMAZIONE DELL’AZIONE EDUCATIVA

L’animazione pastorale è responsabilità innanzi tutto della comunità salesiana, in particolare del direttore e del Consiglio della comunità. La comunità educativa pastorale ha come obiettivo esplicito l’evangelizzazione attuata attraverso: l’Insegnamento della Religione Cattolica, l’ispirazione cristiana delle discipline, dei percorsi formativi e delle metodologie didattiche, lo stile delle relazioni, i momenti di annuncio come il “Buongiorno”, le celebrazioni Eucaristiche, le Confessioni, i ritiri, la preghiera, gli esercizi spirituali.

3.1. Gli Organismi direttivi e di coordinamento

3.1.1. Il Consiglio della casa

Collabora con il direttore nell’espletamento della sua funzione di primo responsabile della CEP ed ha come compito primario il mantiene vivo lo spirito e lo stile educativo di Don Bosco in tutte le attività pastorali.

3.1.2. Il Consiglio della CEP

Anima ed orienta tutta l’azione salesiana attraverso la riflessione, il dialogo, la programmazione e la revisione dell’azione educativo - pastorale.

3.1.3. L’Equipe di Pastorale Giovanile

Affianca il coordinatore pastorale nell’adempimento dei propri incarichi. E’ composta da alcuni docenti coordinatori di classe/corso che insieme programmano, organizzano, coordinano e stimolano l’azione pastorale del CFP.

3.2. I ruoli di coordinamento dell’attività didattica e pastorale

Per un'attività educativa efficace e coordinata all'interno del CFP, esistono ruoli particolari, definiti dettagliatamente nel mansionario allegato al “Manuale della Qualità”. Le figure di maggior riferimento per gli allievi sono:

3.2.1. Il Direttore dell’Opera Oratorio Don Bosco.

Ha il compito di mantener vivo lo spirito e lo stile educativo di Don Bosco tra formatori, genitori e allievi; è il responsabile dell’opera e dei rapporti con i terzi; nomina su proposta del direttore del CFP i coordinatori, i docenti e i formatori laici; accetta e dimette gli alunni; ha facoltà di partecipare all’assemblea dei formatori e ai consigli di classe/corso. E’ il primo responsabile dell'azione formativo-professionale; assicura la gestione operativa del Centro garantendo l'attuazione della missione educativa e la promozione dei valori fondanti dell’Ente; ha compito amministrativo, di animazione e di organizzazione, in sintonia d’intenti con il direttore della casa salesiana ed il Consiglio della CEP.

3.2.2. Il Coordinatore Pastorale (Catechista).

E’ responsabile dell'animazione delle attività pastorali del CFP; organizza i momenti di preghiera, le celebrazioni, le giornate di ritiro e la partecipazione dei giovani ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia; in collaborazione con il direttore, cura la formazione spirituale salesiana ed educativa dei docenti/formatori; assicura la relazione della CEP con la pastorale della Chiesa locale e con altre istituzioni educative del territorio; garantisce la disponibilità per la direzione spirituale, per i colloqui, per gli incontri personali con i ragazzi; promuove una particolare attenzione ai giovani in difficoltà o non inseriti in un contesto parrocchiale; coordina le iniziative di animazione vocazionale; favorisce il dialogo tra fede e cultura nelle diverse aree di insegnamento; segue l’animazione del tempo libero e delle attività complementari, con particolare attenzione all’associazionismo.

3.2.3. L’Economo o coordinatore della gestione amministrativa

L’economo cura, in collaborazione con il direttore della casa e il suo consiglio, gli aspetti amministrativi e fiscali della gestione dell’opera e dell’attività scolastica.

3.2.4. Il Vice-Direttore del CFP

Collabora strettamente con il direttore del CFP e svolge compiti delegati; cura la realizzazione del calendario, dell’orario, delle attività formative e dell’assistenza; vigila sulle assenze degli allievi; favorisce i colloqui tra genitori e insegnanti; contribuisce a creare un ambiente favorevole all’ordinato svolgimento delle attività; assicura un comportamento disciplinato degli allievi in accordo con il Progetto Educativo e coordina gli interventi disciplinari.

3.2.5. Il Tutor

Si occupa di seguire il percorso formativo degli allievi in difficoltà organizzando attività a supporto della didattica; organizza e coordina gli insegnanti di sostegno; tiene i rapporti con gli Enti e i soggetti del territorio preposti a seguire il disagio; è referente alla salute e DSA.

3.2.6. Il Coordinatore dell’Orientamento.

Coordina tutte le attività di orientamento; mantiene il contatto con la realtà scolastica delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio per offrire percorsi adatti o alternativi agli alunni che si sentono portati per la formazione professionale.

3.2.7. Il Coordinatore di settore.

Anima e coordina i formatori del proprio settore; coordina le attività, esegue gli acquisti del materiale di consumo; propone innovazioni tecnologiche e didattiche; collabora per la stesura dei progetti formativi; tiene i rapporti con le aziende del settore e organizza gli stage degli allievi.

3.2.8. Il Coordinatore di classe.

Segue l’andamento generale della classe/corso e le situazioni individuali coordinando gli interventi didattici, educativi e pastorali; anima le relazioni interpersonali e coordina le iniziative all’interno delle classi/corsi; redige la presentazione della classe e consegna le pagelle ogni qual volta c’è l’incontro con i genitori; prepara la proposta di valutazione educativa in vista degli scrutini; redige il verbale di classe; fa presente al Direttore e al Vice-Direttore eventuali difficoltà nella conduzione della classe; organizza le visite tecniche.

3.2.9. I rappresentanti dei genitori

Costituiscono un efficace tramite tra CFP e famiglia agevolando i rapporti tra docenti/formatori, genitori e studenti; si fanno portavoce dei problemi generali della classe/corso; partecipano ai consigli di classe/corso nei quali sia prevista la loro presenza.

3.2.10. I rappresentanti di classe degli alunni.

Sono eletti dai compagni in numero di due; si fanno portavoce dei problemi e delle esigenze della propria classe; collaborano con i formatori e il coordinatore per mantenere all’interno della classe un clima sereno; si impegnano a far rispettare il regolamento; assicurano la loro presenza ai consigli di classe; richiedono, organizzano e guidano l’assemblea di classe redigendo il verbale da consegnare al Direttore del CFP.

4 Il patto educativo

4. IL PATTO EDUCATIVO

Nella comunità educativa uno spazio importante è riservato a genitori e allievi. In sede d’iscrizione, viene condiviso il patto educativo tra le parti. Il CFP è rappresentato dal Direttore o da persona da lui delegata.

In relazione a questo progetto educativo...

Il CFP si impegna a:

  • garantire la cattolicità e la salesianità della propria azione;
  • dichiarare le finalità didattiche e formative perseguite;
  • rendere espliciti la strategia, gli strumenti e i metodi di verifica, i criteri di valutazione;
  • curare e verificare la sicurezza fisica e morale dell'ambiente;
  • garantire la serietà dell'impegno formativo;
  • ricercare la serenità dei rapporti tra studenti e formatori, tra famiglia e CFP.

Gli allievi si impegnano a:

  • accogliere con serietà e convinzione la proposta educativa, culturale e professionale loro rivolta;
  • conservare un atteggiamento di rispetto verso le persone e le strutture che li accolgono;
  • lasciarsi coinvolgere attivamente nei processi formativi, impegnandosi a conoscere e condividere:
    • gli obiettivi educativi e didattici del curricolo formativo;
    • il percorso per raggiungerli;
    • le fasi del cammino formativo e culturale;
    • le esigenze disciplinari espresse dal Regolamento.

I genitori si rendono disponibili a:

  • conoscere, accogliere e condividere la proposta formativa del CFP;
  • farsi carico della maturazione personale dei figli e dei risultati formativi;
  • esprimere pareri e proposte;
  • collaborare alle attività formative;
  • partecipare ai momenti formativi proposti;
  • conoscere e sostenere l'Associazione Genitori Scuola Cattolica (AGeSC) e partecipare ad iniziative loro rivolte.
5 Gli obiettivi

5.1. Obiettivi educativi: la crescita integrale della persona

Il progetto educativo del CFP Don Bosco mette al centro il giovane per favorire la sua formazione integrale...

5.1.1. La formazione religiosa

La dimensione etico religiosa viene veicolata attraverso l’insegnamento della religione...

5.1.2. La formazione della coscienza

L’educazione impartita in un CFP salesiano rimanda ad un modello di vita e di uomo...

5.1.3. L'educazione dell'affettività

È fondamentale creare attorno ai giovani un clima educativo ricco di scambi comunicativo-affettivi...

5.1.4. L'educazione sociale e politica

La comunità educativa del CFP, facendo proprio lo stile di don Bosco...

5.1.5. L'educazione alla professionalità

Durante il percorso formativo è importante mettere le radici della professionalità...

5.2. Obiettivi didattici: la competenza professionale

5.2.1. Corsi di prima formazione

Il metodo educativo-formativo salesiano segue un itinerario che tende a...

5.2.2. Corsi di formazione superiore e continua

La formazione superiore o continua permette di raggiungere...

5.2.3. Corsi per apprendisti

Il CNOS FAP CFP Don Bosco, a partire dal 2000, eroga l’attività di corsi per apprendisti...

5.3. Proseguimento degli studi e Sistema Duale

5.3.1. Che cos’è il Sistema Duale?

È un modello di formazione professionale alternata fra scuola e lavoro...

5.3.2. Alternanza scuola lavoro

Nella forma dell’alternanza l’allievo rimane in carico della struttura formativa...

5.3.3. Il contratto di apprendistato

Con il contratto di apprendistato, l’alunno apprendista è dipendente dell’azienda...

5.4. Servizi al Lavoro

Attraverso i Servizi Al Lavoro (SAL) il nostro Centro Professionale offre la possibilità...

5.5. Sistema di certificazione delle competenze e partenariati

Il CNOS-FAP CFP Don Bosco fornisce sul territorio la possibilità agli utenti...

6 Le azioni educative

6.1. La pedagogia d’ambiente e le relazioni educative

Secondo la tradizione salesiana, tutto deve concorre a creare un clima di serenità, di gioia e di impegno. Per questo sarà premura del Direttore e dei suoi collaboratori:

  • Qualificare i rapporti educativi e creare un ambiente favorevole alla valorizzazione della vita quotidiana.
  • Curare i doveri di studio, di ricerca e di lavoro.
  • Vigilare sulla disciplina personale e quella richiesta dall'organizzazione formativa.
  • Mantenere il rispetto e la cura degli strumenti, attrezzature e locali in cui si svolge la vita formativa.
  • Sviluppare il senso di appartenenza ad una CEP.
  • Garantire esperienze di solidarietà e collaborazione.

6.2. L’accompagnamento personale

La promozione dell’orientamento, inteso come "educazione alla scelta", è obiettivo prioritario del CFP Don Bosco. Le attività offerte in questo ambito sono:

  • Colloqui individuali per il sostegno psico-pedagogico degli allievi.
  • Organizzazione di incontri e testimonianze a tema.
  • Supporto agli insegnanti nei casi di allievi con problemi o in difficoltà.
  • Incontri con le famiglie per i casi difficili.
  • Interventi metacognitivi su metodo di studio e motivazione allo studio.
  • Supporto metacognitivo per gli studenti che intendono continuare il percorso formativo.
  • Incontri con esperti su temi quali: educazione all’affettività, prevenzione del tabagismo, dell’alcolismo e droga, educazione alimentare, uso dei mezzi di comunicazione, ecc.
  • Lavoro di rete con i servizi del territorio per casi particolari.

6.3. Le buone prassi e le azioni

6.3.1. Il cortile

Spazio e modalità ineludibile nell'esperienza salesiana del CFP è il cortile. Esso non è solo luogo geografico in cui vengono organizzate attività ed iniziative, ma si configura come tempo di costruzione delle relazioni personali a partire dallo sport, dal gioco o dall'animazione. La CEP è garante dell'assistenza dei giovani secondo lo spirito salesiano.

6.3.2. Il Buongiorno

La mattina inizia con un breve momento di preghiera ed una piccola riflessione su un aspetto della vita cristiana capace di indirizzare ed accompagnare allievi e formatori per tutta la giornata. Seguendo i tempi dell’Anno Liturgico e i temi della Proposta Formativa, i ragazzi sono così condotti ad un cammino di approfondimento della fede e della morale cristiana. Questo appuntamento è animato dal direttore e dal vice-direttore, dal coordinatore pastorale e, a turno, dai vari formatori.

6.3.3. Le ricreazioni

Per don Bosco il cortile ed il gioco hanno sempre assunto una forte valenza educativa pertanto tutti i tempi di ricreazione, in particolare quello più lungo del dopo pranzo, sono organizzati in tornei. La vittoria di una partita fa guadagnare dei punti che, a fine anno, vanno a decretare la classe meritevole della Superpizza. Tutte le ricreazioni sono assistite dai formatori, diventando occasione per avvicinare i ragazzi e dialogare con loro in spirito di famiglia.

6.3.4. I Ritiri Spirituali e le Uscite Didattiche

La crescita integrale della persona passa anche per la formazione della coscienza e l’apertura del cuore, per questo riteniamo importante proporre delle giornate di riflessione e di formazione. Questi appuntamenti sono vissuti all’inizio dell’anno e ripresi nell’arco dell’anno formativo. Accompagnati dai loro formatori, gli allievi hanno l’opportunità di fare l’importante esperienza dell’uscita didattica, di effettuare visite tecniche in aziende o fiere campionarie ed espositive.

6.3.5. Le Feste e le celebrazioni

All’inizio e alla fine di ogni anno formativo vengono proposti due momenti di festa che coinvolgono le famiglie di tutti i ragazzi; sono occasioni preziose per approfondire la reciproca conoscenza e rendere grazie per il percorso condiviso. Altri importanti appuntamenti sono la festa dell’Immacolata, il Convegno degli EX-Allievi, la festa di don Bosco e quella di Maria Ausiliatrice.

Per don Bosco le due colonne che sostengono l’educazione dei giovani sono la Confessione e l’Eucaristia. Per questa ragione, in vista delle feste del CFP, viene offerta la possibilità di accostarsi alla Confessione e partecipare all’Eucaristia.

7 Metodologie e strumenti didattici

7.1. Apprendere facendo

La metodologia didattica del nostro CFP si caratterizza per l'applicazione operativa di conoscenze e abilità acquisite consentendo allo studente di comprendere formule o regole in un contesto pratico. A tale proposito il nostro Centro aderisce ad iniziative e sperimentazioni sia a livello Regionale che Nazionale.

7.2. Progetto iPad

E’ un’esperienza di innovazione pedagogica e didattica basata su un modello attivo nel quale l’insegnante, da fornitore di conoscenze, diventa facilitatore di processi di ricerca e di interazione significativa; è un grande investimento tecnologico che permette agli studenti di sperimentare modalità didattiche efficaci quali flipped classroom, il cooperative learning, il peer to peer e altro ancora; è uno stimolo a realizzare lavori di gruppo interdisciplinari che richiedono l’integrazione di testi, suoni, video e immagini. L’utilizzo dell’iPad richiede il rispetto di alcune condizioni, sottoscritte a inizio anno da genitori e giovani.

7.3. Gli stages

Lo stage rappresenta un momento fondamentale nella formazione professionale perché punto d’incontro tra formazione e lavoro. È uno strumento indispensabile per fare esperienza concreta nel settore prescelto, per valutare la predisposizione verso l’attività intrapresa, per proporsi nel mercato del lavoro con un curriculum arricchito non solo nella forma (titolo rilasciato), ma soprattutto nella sostanza (competenza acquisita nella pratica svolta).

7.4. Le attività a sostegno della didattica

  • Iniziative di accoglienza: sono finalizzate ad un sereno inserimento degli allievi.
  • Metodo di studio: ha lo scopo di insegnare come organizzarsi nello studio (sottolineare, costruire schemi, riassumere, esporre) e nel lavoro.
  • Educazione ambientale: mira a sensibilizzare gli allievi ai problemi ambientali, anche attraverso la proposta di semplici gesti quotidiani.
  • Educazione alla salute: intende sviluppare il senso di responsabilità per la propria e l’altrui salute, promuovendo stili di vita sani.
  • Visite guidate: costituiscono un arricchimento dell’attività didattica e rispondono alle finalità formative e culturali esplicitate dal piano educativo generale.
  • Attività di prevenzione e proposte di solidarietà: incontri informativi in collaborazione con diverse associazioni del territorio: A.C.A.T. (problema di alcolismo); SER.D. (dipendenza da droghe); CONSULTORIO (educazione all’affettività e alla sessualità); A.V.I.S. (donazione del sangue); A.I.D.O. (donazione degli organi); POLIZIA di STATO (convivenza civile).
8 Il regolamento

Gli studenti, come titolari del diritto della “libertà di apprendimento”, sono protagonisti primari del cammino formativo, partecipano in modo creativo all’elaborazione e attuazione di esso, nelle forme rese progressivamente possibili dal maturare dell’età e con le caratteristiche loro proprie di autenticità ed entusiasmo.

Le norme del presente Regolamento si ispirano ai principi dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse della scuola secondaria (DPR 249/98 e successive modifiche ed integrazioni), nel quale la scuola è definita come "luogo di formazione e di educazione mediante lo studio … comunità di dialogo, ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutti gli aspetti".

I valori democratici di riferimento nella vita della comunità scolastica sono quelli espressi dalla nostra Costituzione e si basano sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

Il "Regolamento di Disciplina", nell’individuare i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, intende porsi non solo come strumento sanzionatorio di comportamenti scorretti, ma come strumento di promozione di comportamenti e atteggiamenti responsabili sia a livello individuale che collettivo, nella convinzione che il rispetto della legge a tutti i livelli è strumento esso stesso per la promozione del diritto alla cittadinanza e allo studio. Per questo motivo tutti i provvedimenti disciplinari hanno finalità educative, tendono a rafforzare il senso di responsabilità e a ripristinare i rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.

Il Regolamento di Disciplina, nell’individuare le sanzioni e gli organi competenti a comminarle, si pone come strumento di trasparenza e di garanzia.

Tutte le disposizioni si applicano anche nel caso in cui le lezioni si svolgano con la didattica a distanza. A seguito dell’emergenza sanitaria in corso è stato redatto il Protocollo di sicurezza scolastico per il rischio Covid ad integrazione del Documento Valutazione Rischi; pertanto l’assolto rispetto delle norme e delle procedure in esso contenute rientra a tutti gli effetti nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro ed ogni trasgressione sarà sanzionata.

1. Norme generali di comportamento

“Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio”. (D.P.R. 249/1998 Art. 3 Comma 1)

Per raggiungere gli obiettivi formativi che la Comunità Educativa del CFP Don Bosco propone è indispensabile osservare alcune norme e mantenere un comportamento educato che è anzitutto scelta personale e responsabile di ogni persona.

Il rispetto della persona è essenziale: in classe, in laboratorio, nei cortili e nei vari ambienti di vita comune l’atteggiamento deve essere corretto ed educato nel rispetto del lavoro di formatori e compagni; è bene, inoltre, evitare manifestazioni di affetto ed effusioni non consone al contesto scolastico.

Il decoro e la cura della propria persona nell'abbigliamento, nella pulizia personale e nel linguaggio sono segno di rispetto.

Una condotta corretta ed educata deve essere mantenuta anche nel venire e tornare da scuola ed entro i mezzi di trasporto a tutela del buon nome del Centro.

È segno di maturità personale, oltre che dovere civico, rispettare gli ambienti, gli arredi, il materiale didattico e le attrezzature, in quanto tali beni sono a servizio di tutta la comunità educativa del CFP.

Ogni allievo del Centro deve accettare e impegnarsi su tutte le materie di corso, pertanto non potrà rifiutare la presenza, la valutazione e le relative verifiche in una o più materie; In caso contrario sarà soggetto a sanzione disciplinare.

Il Direttore, gli insegnanti e ogni adulto parte della Comunità Educativa hanno il diritto e il dovere di intervenire in qualsiasi momento a tutela della disciplina, della buona educazione e dell’identità del Centro.

Strumenti privilegiati di comunicazione

LIBRETTO SCOLASTICO: il libretto è personale e riservato, costituisce per l’allievo il documento ufficiale per le relazioni scuola/famiglia e ha valore giuridico.

In particolare serve alla famiglia per giustificare assenze e ritardi, per richiedere permessi di uscita anticipata.

Esso verrà consegnato all’inizio dell’anno formativo e dovrà essere firmato dall’allievo e da uno o entrambi i genitori o da chi esercita la patria potestà. Tale persona provvederà in seguito a firmare ogni comunicazione. L’allievo deve avere cura del libretto evitando disegni, cancellature e scritte e dovrà portarlo sempre con sé per esibirlo ad ogni richiesta degli insegnanti. In caso di smarrimento, danneggiamento o esaurimento degli spazi per le giustificazioni dovrà essere acquistato un duplicato al costo stabilito dal Centro. Falsificazioni e contraffazioni saranno disciplinarmente sanzionate come riportato nella relativa tabella. Si raccomanda ai genitori di controllarlo regolarmente, almeno una volta alla settimana.

REGISTRO ONLINE: è lo strumento primario di comunicazione scuola/famiglia per quanto riguarda:

  • le valutazioni e il rendimento scolastico
  • la programmazione e le attività didattiche
  • il calendario scolastico
  • le comunicazioni e gli avvisi
  • le note disciplinari
  • la registrazione di assenze, ritardi e uscite fuori orario
  • la prenotazione del colloquio individuale con gli insegnanti

L’accesso al portale è possibile mediante l’utilizzo di username e password personali fornite dal Centro alla famiglia e all’allievo. Si raccomanda ai genitori di controllarlo regolarmente per poter monitorare l’andamento scolastico del figlio e/o apporre le apposite firme richieste in caso di comunicazioni.

È necessario che il genitore non fornisca le proprie credenziali al figlio, in quanto l’istituzione scolastica non è più in grado di sapere se la famiglia è realmente a conoscenza della situazione scolastica del ragazzo.

2. Rispetto dei tempi

Durante l'orario scolastico, compresi gli intervalli, l’allievo deve essere sempre presente al Centro. È richiesta la massima puntualità all’inizio e alla ripresa delle lezioni dopo l’intervallo e dopo la pausa pranzo. L’ingresso e l’uscita dai rispettivi ambienti scolastici sono regolati dal suono della campanella. È vietato allontanarsi dal Centro, anche durante l’intervallo o la pausa pranzo, senza previa autorizzazione del Direttore o del suo Delegato.

L’esonero dalla parte pratica di educazione motoria (parziale o totale) deve essere chiesto al Direttore o del suo Delegato con domanda scritta accompagnata da certificato medico. Tuttavia l’alunno è tenuto alla presenza alla lezione.

3. Assenze

Dopo ogni assenza lo studente deve presentare al Direttore o suo delegato prima dell’inizio della prima ora del giorno di rientro giustificazione scritta sul libretto scolastico, firmata dai genitori o da chi ne fa le veci, anche se l’allievo è maggiorenne. Nel caso in cui la firma sia diversa da quella depositata in calce al libretto, le assenze non saranno giustificate e il Direttore o suo delegato deciderà il da farsi.

L’assenza prolungata per ragioni diverse dalla malattia deve essere concordata in anticipo con il Direttore o suo delegato.

L’allievo privo di giustificazione o con giustificazione incompleta, oltre il secondo giorno dal rientro a scuola, non sarà ammesso alle lezioni, e, se minore, avrà l’obbligo di permanere nei locali della scuola. In tal caso, il Direttore o suo delegato si riserverà di contattare la famiglia, così come nel caso di assenze ricorrenti o con motivazioni poco chiare.

Si precisa che le assenze sono conteggiate in ore e non in giorni, pertanto sono calcolate come assenza anche le ore di entrata posticipata e di uscita anticipata rispetto all’orario scolastico.

Ai sensi della normativa regionale, il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, pari ad almeno il 75% dell'orario annuale, comporta l'esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale.

4. Entrate ed uscite

L’ingresso e l’uscita in orari diversi da quelli regolari devono essere richiesti mediante permesso debitamente firmato sul libretto scolastico e vidimato dal Direttore o dal suo delegato. La giustificazione dovrà essere presentata all’insegnante di classe.

Gli allievi in ritardo rispetto all’orario di inizio sprovvisti di permesso firmato dalle famiglie potranno essere ammessi in aula dal Direttore o dal suo delegato. Sono comunque tenuti a presentare il giorno successivo, o al massimo entro due giorni, regolare giustificazione. Qualora ciò non avvenga, verranno immediatamente avvisate le famiglie.

Se a causa di valida motivazione lo studente dovesse avere la necessità di un permesso permanente di entrata/uscita fuori orario, dovrà farne richiesta specifica al Direttore o al suo delegato.

Per le uscite anticipate rispetto al termine regolare delle lezioni o l’assenza dalle lezioni pomeridiane, l’alunno dovrà presentare richiesta sul libretto scolastico firmata dei genitori, o di chi ne fa le veci, al Direttore o suo delegato, prima dell’inizio della prima ora.

Le uscite anticipate dovute ad indisposizione avverranno solo nel caso in cui un famigliare o un suo delegato vengano a prendere il ragazzo a scuola. Le uscite per altri motivi saranno autorizzate dopo che il Direttore o un suo delegato avrà preavvertito la famiglia e avuto il consenso scritto dalla stessa.

Qualora si presentasse al Centro un soggetto terzo per prelevare anticipatamente lo studente, i genitori saranno immediatamente contattati per verificarne la veridicità. Nel caso siano irraggiungibili telefonicamente, il Centro non potrà permettere l'uscita anticipata dello studente: ciò potrà avvenire solo mediante delega scritta da parte dei genitori.

5. Norme di comportamento

ACCESSO E USO DEI LOCALI

Ogni aula deve essere usata per il solo scopo didattico; non è consentito, quindi, affiggere poster, locandine, manifesti non in sintonia con l'ambiente. La stessa bacheca esposta in corridoio, deve essere utilizzata solo per le comunicazioni scolastiche e dal personale della scuola.

Non è consentito inoltre lasciare in aula, al termine delle lezioni, materiale scolastico e/o utile allo svolgimento delle attività motorie o di laboratorio. Al cambio dell’ora tutti gli studenti devono rimanere in classe.

Durante gli intervalli e la ricreazione, nessuno può rimanere o accedere alle aule e ai laboratori senza la presenza di un formatore. Durante gli spostamenti tra i vari ambienti la classe deve rimanere compatta, evitando schiamazzi e comportamenti contrari alla sicurezza come correre per i corridoi e le scale.

ACCESSO ALLA SEGRETERIA

L’accesso alla segreteria è consentito agli allievi solamente al di fuori delle lezioni e in base all’orario previsto.

COMPORTAMENTO IN AULA/LABORATORIO

L’allievo dovrà mantenere un comportamento adeguato e consono agli ambienti, secondo la buona educazione e le indicazioni dei formatori (non si mangia, non si mastica chewingum, si chiede la parola per parlare, non ci si dondola sulla sedia, ecc.). Lo studente deve mantenere il posto assegnato ed essere munito di tutto il materiale necessario per la giornata; non si accettano richieste di uscita durante le lezioni al fine di prelevare il materiale da altre aule né è consentito di lasciarlo in deposito presso le stesse.

Norme di comportamento (continuazione)

USCITE AI SERVIZI

Le uscite per recarsi ai servizi sono possibili solo durante la seconda, terza, quinta e settima ora di lezione, uno per volta; qualsiasi richiesta di uscita sarà comunque valutata in maniera obiettiva dall’insegnante.

ESPULSIONE DALL'AULA

Gli allievi espulsi dall’aula devono sostare in corridoio, nei pressi dell’aula.

COMPORTAMENTO IN MATERIA ANTINFORTUNISTICA

Gli utenti sono tenuti a seguire scrupolosamente le disposizioni impartite dai formatori in materia antinfortunistica ed i regolamenti specifici dei vari laboratori.

INTERVALLO E RICREAZIONE

Gli allievi utilizzeranno esclusivamente gli spazi indicati, opportunamente sorvegliati dagli insegnanti a tutela della sicurezza.

RACCOLTA DIFFERENZIATA

Secondo la legislazione vigente è obbligatorio differenziare la raccolta dei rifiuti usufruendo degli appositi contenitori dislocati nelle aree comuni del Centro. Presso le aule saranno disponibili esclusivamente i contenitori di raccolta carta e secco non riciclabile. Per le modalità di differenziazione si dovrà fare riferimento ai cartelli esplicativi esposti.

SOMMINISTRAZIONE DI MEDICINALI

Il Centro non è autorizzato a somministrare alcun medicinale. Nel caso di alunni con patologie che necessitano l’assunzione di farmaci di mantenimento o a scopo profilattico, la famiglia può richiedere la collaborazione della scuola. Il riferimento per la gestione di questo problema è costituito dalle Linee Guida per la somministrazione di farmaci a scuola dei Ministero del Lavoro e MIUR del 25.11.05. Le situazioni nelle quali è ammessa la somministrazione sono quelle che non richiedono competenze specialistiche di tipo sanitario né l’esercizio di discrezionalità tecnica.

In ogni caso è previsto che la scuola debba acquisire richiesta formale dei genitori e certificazione medica attestante lo stato di malattia dell’alunno con la prescrizione specifica dei farmaci da assumere che specifichi modalità e tempi di somministrazione, posologia e regole di conservazione.

L’organizzazione di questo “servizio” spetta al coordinatore educativo-didattico, che dovrà verificare la disponibilità tra il proprio personale innanzitutto tra gli addetti PS. È opportuno, in casi particolari, prevedere anche un addestramento “in situazione” da parte del medico curante. La scuola provvede a individuare locali idonei per la somministrazione e tenuta dei farmaci, e il coordinatore educativo-didattico ne autorizzerà l’accesso ai famigliari, in caso possano provvedere autonomamente.

Il rifiuto da parte del personale scolastico di assumere questo incarico per paura delle eventuali conseguenze non trova giustificazione, dal momento che non è riconosciuta alcuna responsabilità a loro carico, se sono state seguite correttamente le indicazioni del medico, mentre potrebbe configurarsi come omissione di soccorso (art. 593 CP) la mancata somministrazione secondo le procedure previste.

Usufruiscono di tale “servizio” gli allievi con malattia cronica (patologia che non guarisce e che richiede terapia di mantenimento, es. asma, diabete), in cui i farmaci devono essere assunti con orari e posologia costanti, ma anche quegli allievi che sono affetti da patologie che possono comportare urgenze (es. convulsioni, shock anafilattico) prevedibili, con manifestazioni corrispondenti a quelle previste e descritte dal medico, in cui i farmaci devono essere somministrati con la modalità e la posologia prescritte.

Nel caso che l’urgenza non presenti i sintomi descritti dal medico o riguardi un allievo per il quale non è stata avanzata alcuna richiesta, la gestione spetterà all’addetto PS e non dovrà essere somministrato alcun farmaco.

Certificazioni da acquisire per la somministrazione di farmaci agli allievi

1. Richiesta dei genitori

La richiesta dei genitori motivata (somministrazione del farmaco non differibile in orario extrascolastico e impossibilità di provvedere autonomamente), in cui si autorizza il personale individuato dalla scuola a somministrare il farmaco al figlio, con la modalità e il dosaggio indicati dal medico.

2. Prescrizione medica

La prescrizione medica intestata all’alunno recante:

  • Il nome commerciale del farmaco
  • La modalità di somministrazione
  • L’esatta posologia
  • L’orario di somministrazione

3. Istruzioni del medico curante

Istruzioni del medico curante, intestate all’alunno, indirizzate al coordinatore educativo-didattico, su posologia e modalità di somministrazione del farmaco in caso della comparsa di episodi acuti di cui devono essere descritti i sintomi e sui comportamenti da assumere nel caso il farmaco non risultasse efficace.

Uso di Mezzi Informatici e Privacy

Autorizzazioni

È vietata senza autorizzazione della Direzione o di un suo delegato (docente), la realizzazione di immagini o registrazioni audio-video all’interno del Centro compresa la registrazione delle lezioni.

Uso Fraudolento dei Mezzi Informatici

È vietato l’uso fraudolento di mezzi informatici, anche personali, quali rete Wi-Fi, internet, mail, social network nei confronti della scuola e/o dei compagni.

Viene considerata mancanza grave la diffusione tramite (posta elettronica, WiFi, chat, social network, ecc.) di materiale multimediale atto ad offendere la dignità delle persone o il prestigio del Centro.

Sarà richiesta l’immediata rimozione del materiale inserito e saranno presi provvedimenti disciplinari in base alla gravità del fatto, anche in sede giuridica.

Accesso a Internet e Password Personale

Per accedere ai servizi informatici del Centro viene assegnata, ad ogni allievo, una password strettamente personale non cedibile a terzi. L’utilizzo di una password altrui comporta la sospensione dei servizi informatici e sanzioni disciplinari.

Se necessario per le attività didattiche, il Centro può fornire l’accesso a Internet.

L’utilizzo di Internet ed il download devono essere sempre preventivamente autorizzati dal formatore.

È vietata e oggetto di interventi disciplinari la navigazione in siti che abbiano contenuti contrari all’ispirazione e all’orientamento del Centro. A tale scopo tutto il traffico viene monitorato.

Divieto di Fumo

Secondo la legislazione vigente è assolutamente vietato fumare all’interno del Centro, sia nei locali interni che nei cortili, qualsiasi tipo di sigarette: commerciali, non commerciali, elettroniche. Per i trasgressori si prenderanno le sanzioni previste successivamente.

Uso di Cellulari e Dispositivi Multimediali

Ne è consentito l’uso solo durante le ricreazioni. Durante le lezioni i cellulari e tutti i dispositivi multimediali non inerenti all’attività formativa devono essere spenti e riposti nell’apposito armadietto. Se i telefoni vengono trovati in possesso dell’allievo durante le lezioni o se l’attività didattica viene interrotta dal suono di un cellulare, se ne prevede il ritiro e la comunicazione ai genitori mediante il registro elettronico, verranno restituiti solo al genitore dal giorno successivo al ritiro.

Bullismo

Il bullismo è un abuso di potere che si concretizza in tutte quelle azioni di sistematica prevaricazione e sopruso, messe in atto da parte di uno studente/alunno, definito ”bullo” (o da parte di un gruppo), nei confronti di un altro studente/alunno, percepito come debole, definito ”vittima” e può assumere forme differenti (fisico, verbale, relazionale).

Qualsiasi atto di bullismo è ritenuto mancanza grave o gravissima. Il cyberbullismo è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante gli strumenti della rete che in pochissimo tempo danneggia la reputazione della vittima in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi.

Qualsiasi atto di cyberbullismo è ritenuto mancanza gravissima. Le condotte di cyberbullismo, anche se poste in essere in altro luogo, in altro tempo rispetto all'edificio e all'orario scolastico (es. messaggi offensivi che partono di notte, dal pc di casa...), se conosciute dagli operatori scolastici (formatore, Direttore) rientrano nelle azioni perseguibili a scuola.

Gli studenti devono essere coscienti del disvalore della condotta bullo/cyberbullo. Lo stesso disvalore viene attribuito a chi, omertosamente, mostra indifferenza a chi, all'interno del gruppo, rafforza la condotta aggressiva e chi comunque concorre alla condotta.

Ruoli e Compiti delle Varie Figure

1. IL DIRETTORE

  • Individua attraverso il Collegio dei Formatori un referente del bullismo e cyberbullismo;
  • Coinvolge, nella prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo, tutte le componenti della comunità scolastica, particolarmente quelle che operano nell'area dell'informatica, partendo dall'utilizzo sicuro di Internet a scuola;
  • Prevede eventuali corsi di aggiornamenti e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, rivolti al personale docente e non docente;
  • Promuove sistematicamente azioni di sensibilizzazione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo nel territorio in rete con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre scuole, coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed esperti;
  • Favorisce la discussione all'interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo;
  • Prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole.

2. IL REFERENTE DEL “BULLISMO E CYBERBULLISMO”

  • Promuove la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyber-bullismo attraverso progetti d'istituto che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale;
  • Coordina le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori e studenti;
  • Si rivolge a partner esterni alla scuola, quali servizi sociali e sanitari, aziende del privato sociale, forze di polizia, per realizzare un progetto di prevenzione;
  • Cura rapporti di rete fra scuole per eventuali convegni/seminari/corsi.

3. IL COLLEGIO FORMATORI

  • Promuove scelte didattiche ed educative, anche in collaborazione con altre scuole in rete, per la prevenzione del fenomeno.

4. IL CONSIGLIO DI CLASSE

  • Pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti e all'approfondimento di tematiche che favoriscano la riflessione e la presa di coscienza della necessità dei valori di convivenza civile;
  • Favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie, propone progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.

5. IL COORDINATORE DI CLASSE

  • Intraprende azioni congruenti con gli allievi della classe che coordina, tenuto conto che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;
  • Dialoga con gli allievi verificando le situazioni che possano sfociare in fenomeni del bullismo e cyberbullismo;
  • Coinvolge il Referente del “Bullismo e Cyberbullismo” per azioni di prevenzione;
  • Valorizza nell'attività didattica una modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni da intraprendere con gli studenti.

6. IL FORMATORE

  • Intraprende azioni congruenti con gli allievi delle proprie classi, tenuto conto che l’istruzione ha un ruolo fondamentale sia nell’acquisizione e rispetto delle norme relative alla convivenza civile, sia nella trasmissione dei valori legati ad un uso responsabile di internet;
  • Valorizza nell'attività didattica una modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni da intraprendere con gli studenti.

7. I GENITORI

  • Partecipano attivamente alle azioni di formazione/informazione, istituite dalle scuole sui comportamenti sintomatici del bullismo e del cyberbullismo;
  • Sono attenti ai comportamenti dei propri figli;
  • Vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei ragazzi, con particolare attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti (i genitori dovrebbero allertarsi se uno studente, dopo l’uso di internet o del proprio telefonino, mostra stati depressivi, ansiosi o paura);
  • Conoscono le azioni messe in campo dalla scuola e collaborano secondo le modalità previste dal Patto di Corresponsabilità;
  • Conoscono il codice di comportamento dello studente;
  • Conoscono le sanzioni previste da regolamento d’istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on-line a rischio.

8. GLI ALLIEVI

  • Sono coinvolti nella progettazione e nella realizzazione delle iniziative scolastiche, al fine di favorire un miglioramento del clima relazionale; in particolare, dopo opportuna formazione, possono operare come educatori tra pari;
  • Imparano le regole basilari, per rispettare gli altri, quando sono connessi alla rete, facendo attenzione alle comunicazioni che inviano utilizzando i social media e le altre forme comunicative che consente la rete;
  • Non è loro consentito, durante le attività didattiche o comunque all’interno della scuola, acquisire – mediante telefonini cellulari o altri dispositivi elettronici – immagini, filmati o registrazioni vocali, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente. La divulgazione del materiale acquisito all’interno dell’istituto è utilizzabile solo per fini esclusivamente personali di studio o documentazione, e comunque nel rispetto del diritto alla riservatezza di tutti;
  • Durante le lezioni o le attività didattiche in genere non possono usare cellulari, giochi elettronici e riproduttori di musica, se non per finalità didattiche, previo consenso del docente.

Tipologie Persecutorie Qualificate come Bullismo e Cyberbullismo

Bullismo:

  • La violenza fisica, psicologica o l’intimidazione del gruppo, specie se reiterata;
  • L’intenzione di nuocere;
  • L’isolamento della vittima.

Cyberbullismo:

  • Flaming: Litigi online nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare;
  • Harassment: Molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di linguaggi offensivi;
  • Cyberstalking: Invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità;
  • Denigrazione: Pubblicazione all’interno di comunità virtuali, quali newsgroup, blog, forum di discussione, messaggistica immediata, siti internet, di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori;
  • Outing estorto: Registrazione delle confidenze – raccolte all’interno di un ambiente privato - creando un clima di fiducia e poi inserite integralmente in un blog pubblico;
  • Impersonificazione: Insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi che screditino la vittima;
  • Esclusione: Estromissione intenzionale dall’attività online;
  • Sexting: Invio di messaggi via smartphone ed Internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.

Ulteriori Comportamenti Rientranti nella Fattispecie Previste dalla Legge 71/2017:

Una volta accertato quanto sopra, “salvo che il fatto costituisca reato, (…) il direttore o il formatore delegato che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo ne informa tempestivamente i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale ovvero i tutori dei minori coinvolti e attiva adeguate azioni di carattere educativo. (art. 5 comma 1 L.71/2017).”

BESTEMMIA:

È assolutamente vietato bestemmiare in qualsiasi ambiente.

INTRODUZIONE DI PORNOGRAFIA:

È vietato introdurre, utilizzare o diffondere materiale offensivo della persona sia sotto forma cartacea che multimediale.

INTRODUZIONE E/O USO DI ALCOLICI E SOSTANZE STUPEFACENTI:

È fatto divieto di introdurre e utilizzare qualsiasi bevanda alcolica o sostanza stupefacente (droga).

Rispetto dei Materiali e delle Cose

Beni Personali e Furto:

È vietata la sottrazione o la ricettazione di qualsiasi bene della scuola e non, nonché il furto ai danni di terzi. Si invita a non portare a scuola oggetti di valore non attinenti l’attività didattica.

Il Centro non è tenuto in alcun modo a ricevere e custodire i beni personali degli allievi, tra cui abbigliamento, libri, mezzi di locomozione, ecc., né assume alcuna responsabilità o risponde della loro custodia, conservazione e sottrazione, qualora siano portati o introdotti all’interno dell’Istituto. È fatto obbligo agli stessi allievi di apprestare tutte le cautele necessarie per impedire a loro carico qualsiasi evento dannoso.

Danneggiamento di Locali e Attrezzature:

In caso di danneggiamento o manomissione, l’allievo responsabile e la sua famiglia sono tenuti a risarcire il danno arrecato. Nel caso in cui il responsabile non sia individuabile con sicurezza, il risarcimento in quota parte è richiesto a ogni studente che utilizza tale locale o attrezzatura.

Segnalazione e Denuncia all’Autorità Giudiziaria:

Il Direttore della Casa e il Direttore della Scuola hanno la competenza di rappresentanza esterna e di relazione con l’esterno. Pertanto, devono denunciare la notizia di reato trasmettendo le informazioni di cui sono in possesso direttamente alla Procura della Repubblica competente o ad organi di Polizia Giudiziaria del territorio.

Ciò vale sia nel caso in cui il minore sia vittima che autore del reato. I minori possono essere autori di reati, ossia degli stessi reati degli adulti.

Nell’ambito scolastico, gli episodi di bullismo concentrano intorno a sé la maggior parte dei reati commessi dagli alunni. Il bullismo in sé non è un reato, posto che nessuna disposizione se ne occupa esplicitamente: il bullismo, però, costituisce la somma e/o la ripetizione di reati previsti dall’ordinamento, quali la violenza privata, l’estorsione, ingiuria, la diffamazione, gli atti persecutori e discriminatori a sfondo razziale, politico o sessuale, la violenza fisica e/o sessuale, la realizzazione e diffusione di materiale pedopornografico, gli atti vandalici e di danneggiamento, la detenzione a fine di spaccio e la cessione a qualunque titolo di stupefacenti.

Quale che sia lo scenario, comunque, il Direttore della Casa, ricevuta notizia del reato, è obbligato a denunciare, senza ritardo, all’Autorità giudiziaria i reati procedibili d’ufficio commessi dagli studenti, verificatisi o rilevati all’interno dell’istituto, o comunque di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio ruolo.

La denuncia va effettuata quale che sia l’età dell’autore del reato (e quindi anche per i minori di anni 14): ogni valutazione circa il rilievo dell’imputabilità è rimessa esclusivamente all’Autorità giudiziaria.

Rispetto degli Obblighi Giuridici e Disciplina

La Denuncia:

La denuncia può essere fatta sia in forma orale (presso gli uffici della Polizia di Stato o dei Carabinieri che provvederanno direttamente alla verbalizzazione ed all’inoltro all’autorità giudiziaria competente) sia in forma scritta, con indicazione chiara del denunciante e sottoscrizione della stessa. La denuncia può anche essere trasmessa direttamente alla Procura presso il Tribunale dei minorenni.

Nella denuncia devono essere presenti tutti i dati acquisiti e disponibili (oltre al “racconto” del fatto, l’identità delle persone coinvolte, le modalità di acquisizione della notizia di reato, ecc.) con indicazione delle persone a conoscenza dei fatti o testimoni degli stessi. Anche in questo caso, la denuncia va fatta senza ritardo in rapporto alla gravità dei fatti.

Responsabilità Disciplinare:

La responsabilità disciplinare è personale. Essa è assunta per mancanze disciplinari, le quali sono costituite dai comportamenti dello studente considerati reato dalla vigente legislazione ovvero che violano i doveri stabiliti dall’art. 3 del D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249 o quelli contenuti nei punti precedenti del presente Regolamento, ovvero le violazioni del progetto educativo.

Mancanze: Lieve, Grave, Gravissime

In ogni caso sono considerate mancanze lievi:

  • Reiterata dimenticanza del libretto scolastico
  • Ritardi ripetuti non dovuti a oggettivi problemi di trasporto
  • Ritardi al rientro dall’intervallo o al cambio dell’ora
  • Mancata o non tempestiva presentazione della richiesta di giustificazione in caso di assenza
  • Prolungamento senza motivo dell'uscita autorizzata dalla classe
  • Sosta durante le ore di lezione nei corridoi e avanti ai distributori
  • Interruzione ripetuta e deliberata della lezione, rendendo difficile il suo svolgimento con richieste immotivate o futili
  • Disturbo della lezione anche chiacchierando con i compagni durante spiegazioni, interrogazioni e compiti in classe
  • Richiesta ripetuta di uscita dall'aula senza valido motivo
  • Indisponibilità a verifiche e valutazioni
  • Mancato svolgimento dei compiti assegnati a casa
  • Comportamento non adeguato sui mezzi di trasporto
  • Adozione di un abbigliamento non adeguato all’ambiente scolastico
  • Mancanza materiale didattico
  • Danneggiamento del tesserino di riconoscimento per negligenza
  • Danneggiamento del libretto scolastico per negligenza
  • Dimenticanza della chiave dell’armadietto personale
  • Dimenticanza utilizzo DPI

Mancanze Gravi e Gravissime

Mancanze Gravi:

In ogni caso sono considerate mancanze gravi:

  • Mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro
  • Uso del telefono cellulare o altri dispositivi elettronici non autorizzati durante le lezioni
  • Uso di linguaggio volgare
  • Imbrattamento di oggetti e ambienti della scuola
  • Adozione di un linguaggio non adeguato all’ambiente scolastico
  • Lancio di oggetti dalla finestra
  • Fumare nei locali della scuola e nelle pertinenze
  • Assenze ingiustificate ripetute
  • Falsificazione della altrui firma
  • Possesso non autorizzato delle credenziali di accesso alla rete internet della scuola di altri soggetti
  • Manomissione del registro elettronico
  • Diffusione in vario modo di scritti, immagini o filmati che siano lesivi del decoro e del buon nome dell’istituto o di persone legate a vario titolo ad esso
  • Scrittura sui muri, porte, arredi, e attrezzature
  • Rottura e/o danneggiamento di vetri, porte, muri, arredi, attrezzature, libri e oggetti vari
  • Incisioni su banchi, porte, muri
  • Sottrazione di beni, valori e oggetti, manomissione e/o distruzione di beni della scuola
  • La bestemmia
  • Le minacce, le percosse e le ingiurie rivolte al personale della scuola ovvero ad altri studenti sia in forma scritta che verbale
  • Danneggiamento del libretto scolastico per atto voluto
  • Uscita dall’istituto senza permesso

Mancanze Gravissime:

In ogni caso sono considerate mancanze gravissime:

  • Comportamenti offensivi e/o aggressivi ai danni di uno o più alunni con lo scopo di esercitare un potere o un dominio su di essi
  • Aggressioni fisiche (percosse, spinte, prepotenze fisiche)
  • Comportamenti verbali (ingiurie, diffamazioni, ricatti, intimidazioni, vessazioni, insulti)
  • Comportamenti indiretti (ad esempio, attraverso social media e dispositivi elettronici)
  • Uso e spaccio di sostanze stupefacenti
  • Lesioni fisiche a persone
  • Comportamenti configurabili come reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana
  • Falsificazione e/o fraudolento utilizzo di profili social altrui

Sanzioni:

In relazione alle mancanze disciplinari e alla loro gravità, possono essere applicate, anche cumulativamente, le seguenti sanzioni:

  • Il richiamo verbale
  • Il richiamo scritto sul registro elettronico visibile ad allievo e alla famiglia
  • Ammonizione scritta del Direttore/responsabile disciplina
  • La sospensione temporanea dalle lezioni e dalla frequenza della scuola, fino ad un massimo di giorni 15
  • Allontanamento dalle lezioni per un periodo superiore a 15 giorni
  • Allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al termine dell’anno scolastico
  • L’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’Esame di qualifica

Rimane salva la sanzione amministrativa per chi non ottempera al divieto di fumo nei locali scolastici e nelle pertinenze.

Le infrazioni lievi sono sanzionate dal formatore che le rileva con il richiamo verbale e/o scritto. Nel caso di recidiva o nel caso in cui le circostanze lo richiedano, viene irrogata la sanzione dell’ammonizione scritta del Direttore/responsabile disciplina.

Nel caso in cui l’allievo prenda quattro note disciplinari nell’arco del trimestre, il consiglio di disciplina viene convocato per valutare la gravità delle mancanze.

Le infrazioni gravi vengono sanzionate con la sospensione dalle lezioni fino a un massimo di 15 giorni. È possibile, in considerazione del caso specifico, che la sospensione dalle lezioni sia con obbligo di frequenza, vale a dire che l’allievo ha l’obbligo di recarsi a scuola, ma non è ammesso alle lezioni, facendo attività alternative.

Sanzioni Disciplinari Aggiuntive

Allontanamento dello Studente:

L’allontanamento dello studente può essere disposto anche quando ha commesso reati gravi o il suo comportamento costituisca pericolo per l’incolumità delle persone: in tal caso la durata sarà commisurata alle esigenze della situazione e l’atto viene adottato dal Direttore con procedura d’urgenza, fatta salva la necessità di confermare l’allontanamento da parte dell’Organo deputato all’irrogazione della sanzione con la procedura prevista al punto e.

Infrazioni Gravissime:

Le infrazioni gravissime vengono punite con la sospensione dalle lezioni per una durata commisurata alla gravità del fatto, per un periodo superiore a 15 giorni.

La sanzione che provoca l’allontanamento dalle lezioni per un periodo superiore a 15 giorni può essere adottata se ricorrono due condizioni, entrambe necessarie:

  • Devono essere stati commessi “reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana” (es. violenza privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.) oppure deve concretizzarsi una situazione di pericolo per l’incolumità delle persone;
  • Il fatto commesso dev’essere di tale gravità da richiedere una deroga all’allontanamento fino a 15 giorni. In tal caso la durata dell’allontanamento è adeguata alla gravità dell’infrazione, ovvero al permanere della situazione di pericolo.

Esclusione e Non Ammissione all’Esame:

La sanzione che provoca l’allontanamento dalle lezioni fino al termine dell’anno scolastico, oppure esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’Esame di qualifica, può essere adottata se ricorrono due condizioni:

  • Dev’esserci una recidiva nel caso di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria apprensione a livello sociale;
  • Non sono attuabili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità scolastica durante l’anno scolastico.

L’eventuale ritiro dalla scuola e/o il trasferimento ad altro Centro non interrompe il procedimento disciplinare.

Sanzioni Alternative:

Può essere prevista, anche in aggiunta alle sanzioni previste al punto 7a, la possibilità di prestare attività a favore della comunità scolastica. Le attività previste consistono nel supportare e agevolare i servizi offerti dalla scuola, in linea con il progetto educativo della scuola.

A titolo di esempio le attività possono essere: volontariato; pulizia ambienti; piccole manutenzioni; attività di ricerca e studio con approfondimenti relativi ai fatti accaduti, lavori di Segreteria, nel pieno rispetto del Regolamento sulla privacy (GDPR 2016) e delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/09).

Organi Disciplinari e Procedimento

Organi Disciplinari:

Gli organi che irrogano sanzioni disciplinari possono essere individuali (formatore, responsabile disciplina e Direttore) e collegiali (Consiglio di disciplina).

Il Consiglio di disciplina è costituito da 3 docenti coordinatori di classe formatori, dal responsabile disciplina del Centro e dal Direttore del CFP che lo presiede.

Le sanzioni disciplinari che comportano allontanamento dalla scuola possono essere adottate solo dal Consiglio di disciplina. Gli Organi disciplinari collegiali si riuniscono in presenza o, nel caso di divieto di riunione, a distanza.

In particolare:

  • Le sanzioni di cui alle lettere a. e b. del punto 7b del presente Regolamento sono irrogate dal formatore che rileva una infrazione che, a suo parere, non rivesta carattere di gravità;
  • La sanzione di cui alla lettera c. del punto 7b del presente Regolamento è irrogata dal Direttore o da un suo delegato su segnalazione del singolo formatore o del consiglio di classe;
  • Le sanzioni di cui alle lettere d., e., f., g. del punto 7b del presente Regolamento sono irrogate dal Consiglio di disciplina;
  • Le sanzioni per infrazioni commesse durante le sessioni d'esame sono irrogate dalla Commissione d'esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

La scelta della sanzione alternativa va effettuata dall'organo competente ad irrogare la sanzione principale, in relazione ai bisogni educativi emersi nel caso specifico e previo consenso dell'alunno o dei suoi genitori, se minorenne.

L'organo competente ad infliggere sanzioni di un certo grado può sempre infliggere quelle di grado inferiore.

Il Procedimento Disciplinare:

Le sanzioni disciplinari di cui alle lettere a. e b. del presente Regolamento sono assunte dal formatore dopo aver esplicitato con chiarezza al singolo alunno le motivazioni che lo inducono ad adottare il provvedimento: in caso di contestazione da parte dell’allievo il tutto deve essere verbalizzato nel registro on-line.

Salvo i casi di irrogazione delle sanzioni di cui alle lettere a., b., il procedimento disciplinare è avviato dal Direttore o suo delegato in forma semplificata per la sanzione di cui alla lettera c., mediante contestazione scritta e dettagliata nel registro on line.

Per le sanzioni di cui alle lettere d, e, f, g, il Direttore o suo delegato predispone comunicazione scritta dell'avvio del procedimento contenente:

  • Indicazione sommaria del fatto;
  • Avviso della convocazione davanti al Consiglio di disciplina con indicazione di data, ora e sede;
  • Avviso della possibilità di depositare memorie e di esercitare il diritto di difesa, anche con l'audizione personale o l’assistenza di persona di fiducia e di prendere visione e/o estrarre copia;
  • L'individuazione del responsabile dell'istruttoria.

La convocazione è comunicata tempestivamente allo studente maggiorenne e/o ai genitori, se minorenne.

Il Consiglio di disciplina, di fronte a fatti gravi, deve essere convocato nel più breve tempo possibile da parte del Presidente dell’Organo Collegiale, compatibilmente con le esigenze di difesa e, comunque, non oltre tre giorni.

L'alunno minorenne che accetta di intervenire al procedimento deve essere accompagnato dall'esercente la responsabilità genitoriale, appositamente invitato.

Ogni alunno sottoposto a procedimento disciplinare ha facoltà di produrre prove e testimonianze a lui favorevoli.

Il Direttore o suo delegato provvederà nell’immediatezza a dare comunicazione alla famiglia delle predette circostanze e della possibilità di presentare ricorso, che non sospende comunque il provvedimento, all’organo di garanzia entro il termine di 5 giorni decorrenti dal ricevimento del provvedimento disciplinare. Nel caso di presenza del genitore all’audizione, la comunicazione della sanzione deve prevedere anche i termini del ricorso e l’organo deputato a riceverlo. Può inoltre, secondo quanto previsto al punto h), essere richiesta la sospensione della sanzione, alle sole condizioni ivi previste.

Nel fascicolo del procedimento disciplinare vengono inserite tutte le informazioni raccolte, utili per accertare il fatto, con indicazione di eventuali testimoni in grado di riferire e le memorie scritte eventualmente depositate.

Audizione e Delibera del Consiglio di Disciplina

Audizione del Consiglio di Disciplina:

Davanti al Consiglio di disciplina si procede all'audizione, se presenti, dello studente individuato come responsabile, degli esercenti la responsabilità genitoriale e di eventuali persone da questi indicate come difensori o testimoni e si annota l'eventuale richiesta di sanzione alternativa.

All'esito dell'istruttoria, il Consiglio delibera a maggioranza dei presenti e, in caso di accertamento della responsabilità disciplinare sulla base di elementi concreti, precisi e concordanti dai quali si desuma che l'infrazione disciplinare è stata effettivamente commessa dallo studente incolpato, irroga la relativa sanzione.

Verbale della Delibera:

Della deliberazione viene redatto verbale contenente:

  • L'indicazione dei componenti (presenti e assenti) e del segretario verbalizzante;
  • Gli estremi dell'episodio;
  • I nomi di eventuali testimoni e la sintetica esposizione dei fatti da loro riportati;
  • Le ragioni dello studente passibile di sanzione;
  • La motivazione del provvedimento finale;
  • La sanzione disciplinare inflitta e l'eventuale sanzione alternativa;
  • L'attività in favore della comunità scolastica nella quale è possibile convertire la sanzione;
  • Il termine entro il quale è possibile impugnare il provvedimento avanti l'Organo di Garanzia Interno, pari a cinque giorni;
  • La delibera è comunicata direttamente mediante consegna di copia scritta allo studente interessato e, se minorenne, agli esercenti la responsabilità genitoriale se presenti all’audizione; nel caso di assenza all’audizione, la delibera di cui sopra è inviata nel più breve tempo possibile e comunque entro il giorno successivo attraverso il registro elettronico ed il libretto personale ed è inserita nel fascicolo personale dell'allievo con eventuale omissione dell'identità di terzi.

Il procedimento disciplinare deve concludersi entro trenta giorni dall’avvio, prorogabili di ulteriori giorni quindici per esigenze istruttorie.

Comunicazione delle Sanzioni:

Delle sanzioni di cui alle lettere b, c, del punto 7b del presente Regolamento la famiglia è informata attraverso il registro elettronico.

Tutti gli altri provvedimenti adottati devono essere integralmente comunicati per iscritto alla famiglia, con lettera da inserire in copia agli atti della scuola e nel fascicolo personale dell'alunno.

Gestione delle Sanzioni e Organo di Garanzia

Inserimento delle Sanzioni nel Fascicolo Personale:

Le sanzioni disciplinari vanno inserite nel fascicolo personale dello studente e, come quest'ultimo, lo seguono in occasione di trasferimento da una scuola ad un'altra o di passaggio ad altra tipologia di istruzione.

Nel caso in cui nel testo della sanzione si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano altre persone coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa, si applica il principio dell'indispensabilità del trattamento dei dati sensibili, con l'adozione di "omissis" sull'identità delle persone coinvolte. Il trattamento dei dati deve essere conforme al Regolamento UE 679/2016 e al Decreto Legislativo n.101 del 10/08/2018.

Il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato, ma esso segue il suo iter fino alla conclusione.

Organo di Garanzia Interno:

L'Organo di Garanzia Interno all'Istituto è costituito dal coordinatore didattico, che lo presiede, dal Coordinatore pastorale, da due docenti designati dall’Assemblea dei formatori, da uno studente maggiorenne e da un genitore. In caso di impossibilità di designare lo studente maggiorenne, viene elevato a due la rappresentanza dei genitori. I componenti designano anche un membro supplente. I membri durano in carica un anno scolastico.

L'Organo di Garanzia è competente a decidere sui ricorsi in materia disciplinare e sui reclami proposti contro le violazioni del D.P.R. 24.06.1998 "Statuto delle studentesse e degli studenti", anche contenute nel Regolamento dell'Istituto, e a formulare proposte al Direttore in merito ad eventuali modifiche al Regolamento di disciplina per adeguarne il funzionamento alle esigenze della scuola.

In caso di incompatibilità di un membro (in quanto interessato ai fatti oggetto di decisione o membro dell'organo che ha inflitto la sanzione), questo verrà sostituito dal membro supplente. La sostituzione opera anche in caso di dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell'O.G. lo studente sanzionato o un suo genitore).

L'Organo di Garanzia è validamente costituito quando è presente la maggioranza dei componenti e delibera a maggioranza dei votanti. In caso di parità, prevale il voto del Presidente. La riunione dell’Organo di Garanzia è valida anche a distanza, qualora sia vietato l’incontro in presenza.

Impugnazioni:

Avverso il provvedimento di irrogazione delle sanzioni disciplinari, entro cinque giorni dalla comunicazione, è ammesso ricorso scritto all'Organo di Garanzia Interno istituito dalla scuola.

Lo studente sanzionato, o l’esercente la responsabilità genitoriale nel caso di minorenne, presente in sede di audizione e che ha ricevuto in tale sede la notifica della sanzione, può chiedere la sospensione della sanzione invocando il possibile danno grave ed irreparabile e presupponendo i requisiti del fumus boni iuris, presentando richiesta immediata contestualmente alla notifica del provvedimento.

In tal caso, la sanzione è sospesa in attesa del pronunciamento dell’Organo di Garanzia.

Decisione dell'Organo di Garanzia

Tempistiche e Procedura:

L'Organo di Garanzia decide in via ordinaria entro cinque giorni dalla presentazione del ricorso.

L'Organo di Garanzia ha il compito di deliberare in primo luogo circa l'ammissibilità del ricorso e, in caso affermativo, di valutare la correttezza della procedura messa in atto per l'irrogazione delle sanzioni.

Ammissibilità del Ricorso:

L'ammissibilità del ricorso, pena l'irricevibilità, è legata a:

  • aspetti non presi in esame durante l'accertamento;
  • carenza di motivazione;
  • eccesso della sanzione.

Valutazione e Decisione dell'Organo di Garanzia:

Valutata la correttezza o meno del procedimento seguito per l'irrogazione della sanzione, l'Organo di Garanzia, con delibera motivata presa a maggioranza semplice dei presenti (non è ammessa l'astensione dal voto), può:

  • Confermare la sanzione
  • Riformare la sanzione:
    • Modifica parziale o totale;
    • Annullamento;
    • Remissione al medesimo organo irrogante per una nuova valutazione sulla base di nuovi criteri o evidenze;
    • Remissione ad altro organo irrogante qualora nella fase analitica sia emersa l'incompetenza dell'organo che ha inflitto la sanzione.

Provvedimento Definitivo:

Il provvedimento dell'Organo di Garanzia Interno di applicazione della sanzione ha carattere definitivo.

9 Attività promozionali

Attività Promozionali del CFP e Rapporti con il Territorio

9.1. Rapporti con le Imprese

Le imprese risultano essere partner del “campo formativo”. Concorrono all’individuazione delle caratteristiche professionali, tecnologiche e degli snodi formativi del progetto. Prestano un servizio formativo sotto forma di testimonianza, dimostrazione, disponibilità a visite guidate ed a stage. Partecipano alla valutazione degli esiti dello stage dell’allievo.

9.2. Orientamento e Territorio

Il CFP Don Bosco appartiene ad una rete istituzionalmente predisposta alla gestione dell’orientamento nell’ambito dell’obbligo formativo e, successivamente, del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. La rete, nata nel 2004, sta portando avanti un progetto chiamato “Orientamento e territorio”, che coinvolge vari attori impegnati su obiettivi comuni: istituzioni scolastiche (scuole secondarie di 1° e 2° grado), Centri di Formazione Professionale, Associazioni imprenditoriali, Enti Locali.

9.3. Rapporti con Altri Enti

Qualora la situazione lo richieda, verranno coinvolti i Comuni, l’Azienda U.L.S.S. n. 4, la Neuropsichiatria infantile, la “Nostra Famiglia” ed il Consultorio.

10 Valutazione

10.1. La Valutazione degli Allievi

La valutazione degli allievi non ha funzione selettiva né si limita ad esprimere un giudizio di merito, ma è uno strumento di verifica della programmazione educativo didattica e stimolo al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

  • la media delle valutazioni delle prove effettuate in itinere;
  • la progressione dell’apprendimento rispetto al livello di partenza;
  • l’impegno manifestato;
  • il comportamento e la crescita della persona;
  • la partecipazione alle attività didattiche;
  • la partecipazione, l’applicazione e l’efficienza manifestate nello stage aziendale.

La valutazione iniziale rileva la situazione di partenza dell’alunno consentendo di mettere in atto, al bisogno, strategie di recupero, di orientamento e/o predisposizione di percorsi individualizzati.

La valutazione intermedia fornisce all’allievo e alla sua famiglia indicazioni bimestrali sui progressi ottenuti nelle varie fasi del percorso formativo e permette al formatore di ritarare gli obiettivi didattici sulla base dei risultati delle prove oggettive somministrate.

La valutazione finale tiene conto della situazione di base, delle valutazioni intermedie e delle competenze trasversali e tecnico-professionali raggiunte, determinando l’ammissione o la non ammissione dell’alunno all’anno successivo. Al termine dell’intero percorso, il collegio dei formatori si riunisce per lo scrutinio finale. Qualora non siano state raggiunte le competenze necessarie, l’allievo non verrà ammesso all’esame di qualifica. In caso contrario, l’esame verrà sostenuto alla presenza di una commissione esterna convocata dalla Regione Veneto.

10.2. Criteri per lo Svolgimento degli Scrutini

Il Consiglio di classe ha il compito di attribuire la valutazione complessiva dell’allievo tenendo conto della maturazione integrale della persona e del raggiungimento degli obiettivi formativi. Al termine dello scrutinio il coordinatore di classe presenterà ai rappresentanti degli allievi e dei genitori i risultati dello stesso e le strategie da mettere in atto per superare le difficoltà riscontrate.

10.2.1. Valutazione degli Obiettivi Didattici

PunteggioDescrizione
9Raggiunti e rielaborati in modo ottimo
8Raggiunti e rielaborati
7Raggiunti ed assimilati
6Raggiunti in misura sufficiente
5Raggiunti in modo lacunoso
4Raggiunti in modo gravemente lacunoso

10.2.2. Valutazione degli Obiettivi Educativi

Valutazione della partecipazione e dell'interesse

PunteggioDescrizione
9Partecipa e interviene in modo costante e costruttivo
8Partecipa e interviene in modo appropriato
7Partecipa e interviene in modo discreto
6Partecipa con discontinuità ed è fonte di disturbo
5Non partecipa ed è costante fonte di disturbo

Valutazione della relazione con i compagni

PunteggioDescrizione
9Relazione matura e disponibile
8Relazione serena e costruttiva
7Relazione positiva
6Relazione a volte problematica e conflittuale
5Relazione incompatibile con il Progetto Educativo

Valutazione della relazione con i docenti

PunteggioDescrizione
9Relazione matura e collaborativa
8Relazione serena e costruttiva
7Relazione positiva
6Relazione problematica e poco rispettosa
5Relazione incompatibile con il Progetto Educativo

Valutazione dello studio e dei compiti

PunteggioDescrizione
9Compiti e studio eseguiti con diligenza e costanza
8Compiti e studio eseguiti con costanza
7Compiti e studio eseguiti abbastanza regolarmente
6Compiti e studio eseguiti saltuariamente
5Compiti e studio assenti

Valutazione della condotta

PunteggioDescrizione
10Condotta esemplare
9Condotta molto buona
8Condotta buona
7Condotta discreta
6Condotta poco accettabile con atteggiamenti indisciplinati
5Condotta incompatibile con il Progetto Educativo

Chi siamo

La SFP “don Bosco” di San Donà di Piave (VE) è una scuola della formazione professionale salesiana che prepara i giovani al mondo del lavoro, accompagnandoli in un percorso integrale di crescita umana e professionale.
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